La peculiarità di questo show è – naturalmente – il suo essere stato concepito per avere un impatto ambientale pari a zero.
Come? È molto semplice. Attraverso il principio di “compensazione”.
L’anidride carbonica sprigionata a causa di questo concerto sarà compensata per mezzo della creazione di un nuovo parco di 10 mila metri quadrati a Roma e di oltre 202 mila metri quadrati di nuove foreste in Madagascar.
Ma non esiste un unico Giorno della Terra.
Questa ricorrenza – infatti – viene celebrata fin dal 1970, ma ciascun emisfero ha la sua.
Nel nostro emisfero – quello boreale – la ricorrenza cade, per l’appunto, il 22 aprile – in memoria di una storica manifestazione a difesa del pianeta scaturita da un appello del senatore democratico Gaylord Nelson; in quello australe l’evento cade in corrispondenza della primavera australe (vale a dire il nostro autunno).
Una giornata davvero importante insomma, che meritava il logotipo dedicato di Google e merita una crescente attenzione mediatica – soprattutto in un’epoca, come al nostra, in cui i potenti continuano a mostrarsi ottusamente insensibili al grande tema dell’ecosostenibilità.